Dispersione ceneri
Dispersione e affido delle ceneri

La cremazione è una pratica di ritualità funebre alternativa alla tumulazione e all’inumazione. Essa consiste nel ridurre in cenere le spoglie mortali del defunto con successiva raccolta delle ceneri in apposite urne cinerarie, che possono essere conservate in un cimitero o presso l’abitazione dei familiari del caro estinto.

Il rito funebre della cremazione prevede che il feretro sia sottoposto ad incenerimento tramite l’uso di un forno crematorio, disponibile presso idonee strutture situate all’interno di alcuni cimiteri.
La struttura provvede alla cremazione dei feretri, alla raccolta delle ceneri (durante la quale non è prevista la presenza dei familiari del defunto) ed alla consegna delle stesse.

Le ceneri ottenute dal processo di cremazione sono poste all’interno di un’urna che viene sigillata e successivamente consegnata ai parenti del defunto o ad una persona da loro incaricata per il ritiro.

L’aumento delle richieste di cremazione, in alternativa ad altre forme di sepoltura, può essere ricondotto ad alcune caratteristiche peculiari della stessa: la cremazione è considerata una pratica “igienica” e presenta il vantaggio di portare ad una riduzione dell’occupazione di spazi cimiteriali. Ad incidere sulla scelta della pratica cremazionista figura anche l’opinione attuale della Chiesa Cattolica al riguardo che, pur consigliando la «pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti», di fatto «non proibisce la cremazione a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana» (can. 1176). La cremazione è quindi ammessa dalla Chiesa Cattolica, purché la scelta di tale pratica non sia dettata dalla volontà di negare il dogma cristiano della resurrezione dei corpi.

In base alle leggi attualmente in vigore, la cremazione in Italia può essere richiesta mediante espressione delle proprie volontà in un atto testamentario o dichiarando volontariamente in vita tale decisione al parente o ai parenti più stretti. I costi della cremazione possono variare sulla base di fattori come il luogo di residenza e decesso e l’eventuale trasporto.

Attualmente in Italia è anche possibile disperdere le ceneri, opzione scelta nei casi in cui, ad esempio, non ci si riconosce nelle usanze funebri tradizionali.
Dal momento che le ceneri non costituiscono un pericolo sanitario, queste possono essere conservate anche fuori dalle aree cimiteriali, ad esempio in un’abitazione, dove sia possibile coltivare la memoria in modo privato, oppure si può optare per la dispersione delle ceneri in natura.

Rilasciata l’autorizzazione alla cremazione, l’Amministrazione comunale può autorizzare il coniuge del defunto o l’avente diritto a custodire l’urna cineraria presso la propria abitazione, secondo la normativa vigente . Possono chiedere l’affidamento delle ceneri la persona indicata dal defunto, il coniuge o un parente entro il 6° grado.

Dopo la cremazione della salma, è infatti possibile anche disperdere le ceneri, sulla base di espressa volontà documentata del defunto. La dispersione può avvenire in aree appositamente destinate all’interno di un Cimitero autorizzato oppure in natura oppure in aree private all’aperto, purché con il consenso del proprietario. L’incaricato della dispersione può essere stato individuato dal defunto stesso oppure può trattarsi del coniuge, di un altro familiare, di un funzionario pubblico.

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